L’attivista italiano, arrestato ieri a Varsavia, è stato da poco rilasciato. Ma il giudice che l’ha ascoltato gli ha intimato l’obbligo di firma due volte la settimana in attesa dell’inizio del processo a suo carico.
A darne notizia via Twitter il sottosegretario agli Affari Esteri, Ivan Scalfarotto, che si è subito attivato presso l’ambasciatore d’Italia in Polonia, Aldo Amati.
Da #Varsavia apprendiamo che il nostro connazionale è stato rilasciato ma che ci sarà un procedimento penale a suo carico. Seguiremo il caso anche con l’Ambasciata di Polonia a Roma.
— Ivan Scalfarotto ???? (@ivanscalfarotto) August 8, 2020
Su quanto successo a Varsavia Da’ voce al rispetto «ha espresso solidarietà a Margot, attivista non binary del collettivo Stop Bzdurom, da ieri in carcere per detenzione preventiva di due mesi, e alle 48 persone caricate, picchiate e arrestate dalla polizia durante una manifestazione di protesta a Varsavia, tra le quali c’è anche un nostro connazionale. La violenza sembra ormai diventata la cifra distintiva di un governo che fa della misoginia e dell’omotransfobia un tratto fondante della propria politica».
Nella nota il comitato promotore della campagna nazionale a sostegno di una buona legge contro l’omotransfobia e la misoginia ha poi osservato: «Apprendiamo con soddisfazione che il sottosegretario agli Affari Esteri, Ivan Scalfarotto, si è subito attivato presso il nostro ambasciatore a Varsavia per avere notizie dell’attivista italiano arrestato Auspichiamo, allo stesso tempo, un fattivo intervento da parte delle istituzioni europee a fronte dell’ennesimo atto di sopraffazione e violenza nei riguardi della comunità Lgbt polacca».