
21 anni dopo il debutto di Matrix, che ha avuto un forte impatto sulla cultura mondiale e ha segnato per sempre la storia della cinema (la pellicola vincitrice di quattro Oscar, prima di una trilogia, che si arricchirà a breve di un quarto capitolo, è stata selezionata nel 2012 per essere conservata nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti), Lilly Wachowski ha deciso di rendere noto il suo pensiero sull’eredità del film, discutere sull’allegoria trans al centro del film e condividere la visione originale del personaggio di Switch come concepita da lei e dalla sorella Lana.
L’ha fatto in una video-intervista a Netflix, nel corso della quale ha affermato senza giri di parole che «Matrix è un’allegoria trans. Almeno questa era l’intenzione originale. Ma il mondo non era ancora pronto a recepire il messaggio, le compagnie non lo erano». Ha poi raccontato di provare una grande gioia quando persone transgender «vengono da me e mi dicono che questi film hanno salvato loro la vita. Quando parli di trasformazione, in particolare nel mondo della fantascienza dove è tutta immaginazione, è come rendere possibile qualcosa che sembra impossibile. Credo che i film parlino a loro proprio per questo motivo e sono grata di essere riuscita ad aiutarle nel loro percorso».
Lilly, che fece il suo coming out come donna transgender nel marzo 2016 (preceduta in ciò da Lana, che ne aveva parlato pubblicamente nel 2012 nel corso di un’intervista), ha spiegato: «Non so quanto il mio essere trans abbia condizionato quello che stavamo scrivendo. Ma la storia è nata da questo desiderio di trasformazione. Le persone trans come me e Lana vivevano costantemente in un mondo immaginario, per questo motivo ho sempre amato la fantascienza, il fantasy e D&D. Era questione di creare mondi. E questo ci ha liberate come registe, perché all’epoca potevamo solo immaginare cose che non si vedevano sul grande schermo».
La regista, sceneggiatrice e produttrice ha poi rivelato come «Matrix abbia sempre riguardato il desiderio di trasformazione e già nel primo film avevamo il personaggio di Switch, che era un uomo nel mondo reale e una donna nella matrice». Non senza un toccante riferimento alla sua situazione familiare: «Sono stata fortunata. Avere il sostegno della mia famiglia ed i mezzi per permettermi medici e terapisti mi ha dato la possibilità di sopravvivere a questo processo. Le persone transgender senza supporto, mezzi e privilegi non hanno questo lusso. E molte non sopravvivono».
Per questo motivo Netflix ha twittato il 6 agosto: «Lilly e Lana Wachowski ci hanno regalato uno dei film più influenti, duraturi e celebrati di tutti i tempi. Attraverso Matrix hanno dato alle persone trans la possibilità di un mondo cinematografico senza confini o limiti. Un mondo in cui tutto è possibile».
Lilly and Lana Wachowski gave us one of the most influential, enduring, and celebrated films of all time. Through THE MATRIX, they gave trans people the possibility of a cinematic world without borders or boundaries. A world where anything is possible.
— NetflixFilm (@NetflixFilm) August 6, 2020
Come già preannunciato il 21 agosto 2019 da Warner Bros e Village Roadshow Pictures e spiegato anche da Lilly nel video, Matrix 4, le cui riprese si stanno svolgendo in questo periodo a Berlino, è stato scritto ed è diretto solamente da Lana.