Tre giorni dopo l’approvazione della legge regionale campana contro l’omotransfobia non scema l’esultanza da parte di rappresentanti di Alfi Le Maree Napoli, Antinoo Arcigay Napoli e Atn – Associazione Transessuale Napoli, anime del sit-in di protesta del 27 luglio davanti alla sede del Consiglio regionale (che ha di fatto portato alla calendarizzazione della votazione del provvedimento, altrimenti non più approvabile) e della raccolta di firme online a sostegno.
Antonella Capone, presidente di Alfi Le Maree, ha dichiarato: «Siamo molto soddisfatte dell’approvazione di questa legge. Il pressing finale corale da parte alcune associazioni Lgbt+ ha ottenuto il risultato sperato. Ma continueremo ad essere vigili e attiv* più che mai, seguendo i prossimi passi con attenzione, perché reputiamo questo solo un inizio».
Ha parlato invece di risultato epocale Daniela Lourdes Falanga, presidente di Antinoo Arcigay Napoli, di «traguardo di grande impegno. Avremmo perso questa legge se non avessimo alzato le voci della resistenza. Un risultato che ci porta diritti verso la legge Nazionale che favorisce una vittoria univoca che, speriamo, otterremo a breve.
Intanto la Campania si veste di orgoglio e rende dignità a tutti i cittadini e le cittadine senza distinzione. E noi ci sentiamo sollevati del lavoro svolto nel quotidiano contro la violenza e la negazione, un’inesauribile lotta in parte sanata. Il resto continueremo a farlo nelle scuole, negli ospedali, nelle carceri, per quella cultura delle differenze che determina libertà».
Le ha fatto eco Loredana Rossi, fondatrice di Atn Loredana e leader storica del movimento di liberazione trans, che ha detto: «Grande vittoria. Una legge di civiltà e dignità per tutta la comunità trans. Atn ha lottato per anni e oggi finalmente la Regione Campania ha riconosciuto una tutela contro le vittime di transfobia».
Ma insieme all’esultanza non manca l’amarezza per quello che Antonello Sannino, consigliere di Arcigay nazionale e segretario di Antinoo Arcigay Napoli, ha chiamato, anche nel corso della diretta di Da’ voce al rispetto del 6 agosto, «fuoco amico. Questa legge è stata ottenuta grazie al lavoro di Antinoo Arcigay Napoli, Alfie Le Maree e Atn, nonostante qualche boicottaggio interno alla comunità Lgbt+ e questa legge l’abbiamo voluta per chi c’era ieri, per chi non c’era e si è praticamente astenuto dal percorso che ha portato al varo della legge e anche per chi ha remato contro l’approvazione di questa legge per ragioni strumentalidi visibilità interna al movimento Lgbt+ campano».
Il riferimento è soprattutto alla lettera, inviata da Rain Arcigay Caserta a tutte e tutti i consiglieri regionali, in cui si lamentava una «mancanza di ascolto e confronto con le organizzazioni Lgbti+ del territorio» non senza la chiusa dal tono maldestramente ironico: «Tuttavia, questo è tempo di legge!».
Lettera, utilizzata con plauso e parzialmente letta, durante la seduta, dal consigliere regionale di Fratelli d’Italia Luciano Passariello, che è stato poi l’unico su 35 consiglieri a votare contro.
Quanto successo in Consiglio regionale, definito «atto gravissimo» da Sannino perché poteva seriamente compromettere l’approvazione della legge, fa il paio con quanto verificatosi il 3 agosto in Aula della Camera, dove, nel corso della discussione generale sul ddl Zan, il deputato leghista Alessandro Pagano ha menzionato una lettera critica al disegno di legge contro l’omotransfobia e la misoginia, di cui è prima firmataria ArciLesbica Nazionale.
Nell’uno e nell’altro caso il plauso da parte di esponenti di partiti d’estrema destra dovrebbe costituire un serio campanello d’allarrme e, per il futuro, un monito che potrebbe essere sintetizzato con le parole dantesche: Siate […] a muovervi più gravi (Purg. V, 72).