Molti lo conoscono per aver interpretato il ruolo di Matthew Crawley nella celebre serie televisiva britannica Downton Abbey. Altri, negli ultimi mesi, lo stanno apprezzando nel film commedia Eurovision Song Contest: The Story of Fire Saga, distribuito da Netflix candidato agli Oscar 2021 per la migliore canzone Húsavík (musica e testi di Savan Kotecha, Fat Max Gsus e Rickard Göransson).
Stiamo parlando di Dan Stevens, che nella pellicola interpreta la pop star cecena Alexander Lemtov alle prese con la propria omosessualità durante la celebre gara canora dell’Eurovision Song Contest, ambientata a Edimburgo. Il ruolo interpretato da Stevens è da comprimario accanto a quelli interpretati da Will Ferrell, Rachel McAdams e Pierce Brosnan. Ma il carisma del suo personaggio è senza dubbio centrale.
Il dramma che vive Alexander Lemtov, infatti, è restituito agli spettatori con leggerezza e ironia. Ma non per questo è un dramma meno evidente. Al tempo stesso narcisista e cinico, ma anche sofferente e fragile, Alexander Lemtov, infatti, nonostante abbia successo con performance musicali palesemente allusive all’universo della seduzione tra uomini, nonostante sia ricco e famoso e si conceda feste stratosferiche nel suo castello arcobaleno, in cui è possibile soddisfare qualsiasi tipo di desiderio o fantasia, è consapevole che non potrà mai essere felice perché – come sentenzia triste al termine del film – “madre Russia non vuole”.
L’attore 39enne ha dichiarato alla rivista Attitude Summer di aver studiato gli atteggiamenti di Vladimir Putin e del presidente ceceno Ramzan Kadyrov durante le riprese, svoltesi nel Regno Unito e in Islanda. Ha inoltre ricordato che in tante parti del mondo vivono artisti che non possono ammettere di essere Lgbt+, perché altrimenti sarebbero in pericolo.
Insomma, per chi non avesse ancora visto il film commedia diretto con intelligente leggerezza da David Dobkin, il personaggio di Alexander Lemtov, antagonista solo apparentemente cattivo – piuttosto incattivito dalla triste prospettiva di dover vivere “nascosto” per sempre – è un motivo in più per fare questa scelta e trascorrere due ore piacevoli nelle lunghe serate di ordinario coprifuoco.