
Svolta storica in Bolivia, dove il Serecí, Servizio di registro civile, ha riconosciuto, il 9 dicembre, la prima unione tra due persone dello stesso sesso. A seguito della risoluzione 003/2020 è stata effettuata «la registrazione della libera unione tra David Víctor Aruquipa Pérez e Guido Alvaro Montaño Durán».
La battaglia legale per il riconoscimento come coppia è iniziata il 5 ottobre 2018, quando David, imprenditore 48enne, e Guido, avvocato 45enne, che stanno insieme da 11 anni, si sono recati al Serecí per richiedere la registrazione della loro unione. La domanda era stata però respinta sulla base dell’articolo 63 della Costituzione: in esso si prevede che il matrimonio sia tra una donna e un uomo e che «le unioni libere o de facto siano mantenute tra una donna e un uomo senza impedimenti legali e produrranno gli stessi effetti del matrimonio civile».
Il 10 febbraio scorso i legali di David e Guido hanno impugnato la decisione del direttore del Serecí, sostenendo che il divieto violava gli standard internazionali sui diritti umani e costituiva una discriminazione ai sensi della legge boliviana. Il 3 luglio, la Seconda Corte costituzionale di La Paz ha emesso una sentenza che ha dato loro ragione, stabilendo un precedente a favore delle rivendicazioni della popolazione Lgbti nello Stato plurinazionale della Bolivia.