Il 29 maggio ’98, un venerdì, prende il via la grande avventura del primo giornale omosessuale quotidiano sul web in Italia. Noi (ora Gaynews.it), Notizie Omosessuali Italiane, diretta da chi scrive, eredita la testata di Con/tatto registrata al tribunale di Bologna fin dal 1989 e “organo” dell’Arcigay. Testata, questa, che raggiunge i 14 numeri prima di cedere il passo alla nuova impresa telematica.
In 20 anni di vita la pagina web di Noi è stata visitata da una media di 3.000 persone al mese, ha raccolto più di 25.000 articoli, è stata citata un numero infinito di volte dalla stampa nazionale e locale. Molti gruppi gay hanno inoltre utilizzato i materiali di Noi per il loro lavoro e persino in giro per il mondo Noi è stata citata come esempio di informazione-archivio utilissima per la vita quotidiana delle collettività gay e lesbica. L’originalità di questa testata sta nel fatto che è stata il prodotto dell’informazione militante. Da un lato il portale Gay.it ci ha messo, tempo fa, a disposizione gratuitamente lo spazio web, dall’altro lato decine di volontari hanno dato tempo, energie e intelligenza per la fattura del giornale quotidiano scovando notizie, inserendo rassegna stampa (la più completa che ci sia in Italia sulle questioni gay), dando rilievo alle iniziative del movimento altrimenti ignorate dalla stampa ufficiale, favorendo il dibattito e la crescita culturale della comunità Lgbt nel suo insieme. In questa avventura la testata è diventata un vero e proprio punto di riferimento per la comunità e un archivio data base di grandi dimensioni, archivio disponibile 24 ore su 24 utilizzato non solo per le iniziative ma anche per ragioni di studio, tesi di laurea, documentazione (anche se quando avremo le energie dovremo riorganizzare l’archivio digitale).
Si trattava di scommettere non solo sulla tenuta di un quotidiano gay, ma anche, e forse soprattutto, sulla diffusione nella nostra collettiviità della consapevolezza dell’importanza decisiva dell’informazione per il miglioramento della qualità della vita per milioni di omosessuali. In molti anni hanno collaborato alla nostra testata decine e decine di volontari ed oggi la quotidianità del giornale on line è assicurata da molti collaboratori – tra cui Francesco Lepore caporedattore, Valerio Mezzolani, segretario nazionale di Gaynet, Rosario Coco, Claudio Finelli ed Elisabetta Cannone -, collaboratori volontari in Italia e all’estero (siamo sempre alla ricerca di nuovi volontari capaci di coprire le aree informative che difettano sul nostro giornale: traduttori, residenti all’estero che fungano da inviati, ecc). Oggi abbiamo deciso di cambiare il nome e di rilanciare Gaynews.it per dare maggiore diffusione alle notizie e favorire una più ampia penetrazione del nostro lavoro nella collettività Lgbt.
L’informazione, infatti, rappresenta ormai non solo la fonte primaria dell’economia mondiale, ma, soprattutto per lesbiche, gay e transessuali, significa avere l’opportunità, per la prima volta nella storia, di modificare in modo permanente quel “senso comune di massa” genericamente omofobico che sta alla base del rifiuto dell’omosessualità e degli/delle omosessuali. Pregiudizi, stereotipi, luoghi comuni, omofobia, razzismo antigay, rifiuto della “diversità”, sono luoghi della cultura popolare (in senso antropologico) che fonda le sue radici nella tradizione millenaria delle religioni monoteiste, nell’idea che l’eterosessualità sia il solo possibile destino di ogni essere umano e che il mondo sia fatto solo di maschi e femmine. Con l’avvento della psicanalisi, del femminismo, dei movimenti di liberazione sessuale, dei “diritti dell’uomo”, delle nuove libertà, l’omosessualità può finalmente rappresentarsi alla luce del sole, gli omosessuali hanno diritto di parola, si afferma il diritto “all’identità” e alla sua libera espressione. Ma ignoranza, subcultura eterosessista, e pregiudizi antigay continuano a sussistere e ad essere alimentati da estrema destra, gerarchia cattolica e fanatici religiosi di ogni risma. Proprio per questo è necessaria l’informazione militante, quotidiana, puntuale, completa e sempre aggiornata.
Proprio per questo abbiamo dato vita anche ad una associazione specifica (Italia Gay Network, Gaynet) che si occupa di riunire tutti gli operatori gay e non dell’informazione che condividono l’importanza di un impegno specifico e militante sui diritti omosessuali e sulla correttezza dell’informazione sull’omosessualità e che gestisce, anche sul piano tecnico organizzativo, la testata Gaynews.it. Probabilmente è proprio sull’informazione che si gioca la partita decisiva nel rapporto gay e società. Se è vero infatti che l’omofobia è essenzialmente un fatto culturale, allora l’intervento sulla e nella informazione rappresenta un elemento essenziale del cambiamento e della legittimazione dell’omosessualità come “variante naturale del comportamento umano” (Oms, 1 gennaio 1993). Massimizzare la presenza gay e lesbica su giornali e tv, “fare notizia” e non solo subirla, creare informazione, costruire eventi mediatici informativi, controbattere allo sciocchezzaio mediatico che spesso ci opprime, soprattutto nella descrizione dei fatti di cronaca nera che coinvolgono gli omosessuali (la “macelleria” giornalistica delle “amicizie particolare” o degli “ambienti gay”, tanto per citare due stupidaggini rivelatrici del pregiudizio presente a interiorizzato anche nelle redazioni, soprattutto quelle locali), può essere la grande occasione di affermazione dei diritti degli omosessuali. In Italia viviamo una grande frantumazione urbanistica e sociale che, unita al forte familismo mammone tipico del nostro paese, rende molto difficile a volte la comunicazione e la socializzazione tra gay.
Molti omosessuali, soprattutto se giovanissimi, pensano di essere soli e senza futuro circondati come sono da una società ostile. Essere presenti ogni giorno su giornali e tv è, quindi, non solo un doveroso atto di rappresentanza di una comunità in fieri, ma è anche un modo di comunicare tra gay, di manifestare la propria presenza, di combattere “l’immagine” pessima dell’omosessualità che viene propagandata dal pregiudizio popolare e da una cultura ancora per larghi tratti machista e maschilista, di evidenziare la possibilità di serenità e felicità nella vita e nelle relazioni omosessuali.
Abbiamo chiamato questa nuova associazione Gaynet che ha avuto subito la presunzione di affrontare l’avventura mediatico informativa sia gestendo Gaynews.it che organizzando gli operatori del mondo dell’informazione che sono gay o che simpatizzano per le nostre battaglie. E riuscendo a fare una decina di corsi per giornalisti –in collaborazione e patrocinio dell’Ordine dei giornalisti – con tanto di punteggio ufficiale per l’aggiornamento professionale dei giornalisti stessi.
È ovvio che iniziative come queste hanno anche un costo vivo e che, quindi, reggono se c’è il sostegno dei lettori e degli iscritti. In questi anni sono giunte alcune sottoscrizioni al cc postale, segno del gradimento delle nostre iniziative e del positivo apprezzamento che ci perviene anche dagli omosessuali stessi. Ma occorre uno sforzo ulteriore di impegno e passione, sforzo già visibile con la redazione di Gaynews.it composta da ragazzi e ragazze volontari che collaborano anche a distanza con grande energia. Se in tanti ci darete una mano, il “quarto potere”, compresa la tv, potrà essere un po’ più libero e un po’ più gayo.