Provincia di Roma: Marco e Francesco (nomi di fantasia) sono una coppia. Da anni vivono insieme del proprio lavoro. Da qualche settimana un uomo del posto con problemi di dipendenze era tornato in paese e aveva ricominciato a chiedere piccole somme e oggetti a tutto il vicinato. Questi, raccontano i due giovani, aveva già dei precedenti risalenti a circa due anni fa, quando era stato in carcere per tre mesi dopo aver aggredito un’altra persona urlando insulti omofobi.
Domenica 14 giugno, nel primo pomeriggio, si è presentato per l’ennesima volta sotto casa della coppia chiedendo oggetti. La coppia ha respinto l’uomo, che era entrato forzatamente nell’abitazione urlando: «Frocio, questa me la paghi cara». Lo stesso è tornato poco dopo armato di bastone con svastica e ha colpito Marco a un braccio, ferendolo. Tra insulti e minacce la coppia è poi riuscita a disarmare l’uomo e a chiamare il 112.
Sentite e trascritte le dichiarazioni, ai due è stato detto che sarebbero dovuti andare in seguito a sporgere denuncia, previa chiamata. L’uomo si era intanto dileguato, per essere successivamente rintracciato dai carabinieri presso la sua abitazione, dove ha subito solamente il sequestro dell’arma.
Nella giornata di mercoledì 17 la coppia ha incontrato l’uomo in una strada del paese, dove si era data appuntamento per recarsi a Roma in auto. Quegli – secondo il racconto – ha aggredito Francesco, non appena l’ha visto e gli ha urlato: «Frocio, te do fuoco a te e alla macchina». Gli ha strappato il marsupio e, dopo una colluttazione, si è appropriato di una pala presa da un camion della nettezza urbana rivolgendola minaccioso contro i due. Francesco è stato colpito tre volte, prima di rifugiarsi in una tabaccheria. A quel punto sono continuati gli insulti: «Che cazzo fa sto frocio? Vieni, ti aspetto qui».
Marco ha sporto subito denuncia subito ai carabinieri. Francesco lo ha fatto il giorno dopo, in quanto aveva trascorso l’intera giornata al pronto soccorso. La mattina di giovedì 18, mentre si recavano insieme in questura, i due hanno visto nuovamente l’uomo entrare nello stesso esercizio commerciale e l’hanno sentito imprecare contro di loro con minacce.
«L’uomo – raccontano Marco e Francesco – non è nuovo a follie simili. Tempo fa era entrato in casa di una donna rumena urlando: “L’Italia agli italiani” e aggiungendo i peggiori insulti sessisti. È assurdo che dopo tutto quello che è successo un personaggio del genere sia ancora a piede libero. Nonostante i referti del pronto soccorso e le denunce, non ci sentiamo per nulla tutelati e siamo costretti ad attendere gli sviluppi in una situazione invivibile».
Raggiunta telefonicamente, Vladimir Luxuria, scrittrice, attrice e attivista dei diritti delle persone transgender, ha dichiarato a Gaynews: «Ci sono tanti negazionisti dell’omotransfobia, delle violenze e aggressioni alle persone Lgbt+: ripetono di continuo che non è necessaria perciò una legge di prevenzione e contrasto, tacendo, fra l’altro, che molte persone hanno difficoltà a fare coming out e a sporgere denuncia in caso di aggressione.
Ma qui c’è un video inequivocabile. La legge è urgente: una legge che colpisce unicamente la violenza e l’incitamento alla violenza, una legge che punta sulla prevenzione e sulla tutela delle vittime, una legge, dunque, che vada a migliorare la qualità di vita del Paese».