C’è sempre una prima volta per tutto! Questa volta è toccato a un dibattito organizzato e trasmesso, da Cnn, durante il quale nove – escluso il senatore Bernie Sanders assente giustificato – dei candidati principali alle primarie per la corsa alla presidenza degli Stati Uniti, hanno dovuto rispondere a domande del pubblico radunato nella Town Hall di Los Angeles.
Uno a uno, i candidati sono saliti sul palco e hanno affrontato il pubblico Lgbtq+, che non si è certo intrattenuto in giri di parole e ha richiesto pieno supporto alle loro rivendicazioni o altrimenti avrebbero mostrato la porta d’uscita.
A ogni candidato è stata concessa mezz’ora di tempo per rispondere e chiarire i loro punti di vista, e il pubblico non li ha certo risparmiati. Ognuno ha spiegato la propria posizione e, l’11 di Ottobre del 2019, ha segnato il momento in cui tutti e nove i candidati democratici hanno dichiarato un totale appoggio alle richieste della comunità.
Che I’ambiente fosse cambiato si è capito immediatamente. Quando l’ex vice presidente Joe Biden ha pronunciato la frase: «Il giorno in cui feci il mio coming-out» – e intendeva il giorno in cui ha dichiarato il suo appoggio al matrimonio egualitario – tutta la platea si è messa a ridere. Biden stesso, allpra, ha iniziato a scherzare sulla sua gaffe con Anderson Cooper. Poi ha confessato che non ci aveva dormito la notte pensando che in questa maniera aveva messo la sua carriera in pericolo.
Una delle domande presentate a Biden è stata letta da Judy Shepard, madre di Matthew di cui ricorreva l’anniversario dell’omicidio.
Quando è stata la volta del sindaco di South-Bend, il tanto atteso Pete Buttigieg, era ormai scontato che per tutta la serata, si sarebbero susseguiti candidati ormai pronti ad abbracciare tutte le possibili facce delle tematiche della comunità. Buttigieg promette di togliere la limitazione di un anno di attività sessuale per maschi gay prima di poter donare sangue.
La senatrice del Massachusetts Elisabeth Warren chiede di includere il cambio di sesso nel contesto delle cure mediche gratuite. Kamala Harris, la senatrice californiana, promette di incrementare i fondi per la ricerca e la cura per Hiv/Aids e debellare la malattia in una generazione. Beto O’Rourke toglierebbe l’esenzione dalle tasse per tutte quelle istituzioni religiose che non accettano in matrimonio tra persone dello stesso sesso. Amy Klobuchar ha puntato sulle terapie di conversione e vuole includere un “terzo genere” a livello federale. Una risposta forte a livello internazionale l’ha data Julian Castro, secondo cui, tutti gli aiuti internazionale che gli Stati Uniti devolve, debbano essere legati al rispetto dei diritti civili Lgbtq+! E infine, Tom Steyer che ha affermato la necessità di dare un più facile accesso alle cure mediche gratuite per la comunità.
Non c’è stato un vero momento di tensione o di contrasto, e anche l’interruzione del dibattito causati dalla comunità transgender durante l’intervento di Buttigieg, è stato gestito da Anderson Cooper in una maniera estremamente elegante com’è nel suo stile. Ci sono stati, però, momenti di assoluta tristezza quando sono state ricordate le vittime della violenza omotransfobica o di suicidio.
E in merito a questi temi affrontati, i veri, chiari, assoluti vincitori di questo dibattito non sono stati i candidati presidenziali ma tutte le persone transgender americani e soprattutto quelle afro-americane. Protagonista nella maggior parte delle domande così come nelle risposte, la comunità transgender ha originato momenti commoventi e toccanti, come quello causato da Blossom C. Brown, che ha urlato tutta la sua rabbia per i fratelli e sorelle transgender neri e nere, maschi e femmine.
Un particolare elogio per i tre moderatori della serata, il già citato Anderson Cooper, Andrew Como, e infine Dom Lemon, anche lui, come Anderson, apertamente gay dichiarato che sono stati capaci di navigare con destrezza nel mare della diversità Lgbtq+. La comunità Lgbtq+ ha incamerato un’altra vittoria all’interno del Partito Democratico americano.