• GAYNEWS
  • SOSTIENICI
  • REDAZIONE
  • PUBBLICITÀ
  • CONTATTI
No Result
View All Result
GAYNEWS
  • Home
  • Attualità
  • Politica
  • Mondo
  • Cultura
    • Spettacoli
    • Libri
    • TV e cinema
    • Arte
  • Turismo
  • Sport
  • Salute
  • Video
  • Home
  • Attualità
  • Politica
  • Mondo
  • Cultura
    • Spettacoli
    • Libri
    • TV e cinema
    • Arte
  • Turismo
  • Sport
  • Salute
  • Video
No Result
View All Result
GAYNEWS
No Result
View All Result
Home Cultura Spettacoli

Al Roma Fringe Festival “La Felicità” di Orofino: «Uno spettacolo al femminile nella Catania del ’68: una città alla perenne ricerca di felicità»

Claudio Finelli by Claudio Finelli
10 Gennaio 2019
in Spettacoli

Lo spettacolo La Felicità, prodotto dall’associazione culturale Madé per la regia di Nicola Alberto Orofino, andrà in scena, nell’ambito della VII° edizione del Roma Fringe Festival 2019, all’ex-Mattatoio di Roma, nello spazio “La Pelanda” (Piazza Orazio Giustiniani), il 10 gennaio alle ore 22.00, l’ 11 gennaio alle ore 19.00 e il 12 gennaio alle ore 20.30.

 
Si tratta del racconto di tre donne nella Catania del ‘68, donne che fanno cose da femmine. Recluse nei perimetri dei propri ruoli di genere e degli spazi, in cui la società le ha relegate. Una zitella, tutta casa e chiesa, baciapile e bacchettona, intollerante e maschilista. Una donna sposata con un uomo che non c’è mai perché si spacca la schiena, ma non le fa mancare niente. Una donna sposata con un imprenditore e che, a differenza delle altre due, inizia a sentire dentro di sé un desiderio di indipendenza e comincia a non sopportare più la subordinazione nei confronti del marito.

 
Fuori e lontana c’è la Catania che cresce, si allarga, s’allonga, si stira, come un pane in pasta, la Catania dei cantieri edili, con l’ambizione e la speranza di diventare la Milano del Sud. L’infelicità di queste donne ci appartiene, nonostante la storia sia ambientata nel ‘68, perché ci accorgiamo che dentro quel racconto ci siamo anche noi, qui e ora, in questo 2018, inverno del nostro scontento. 

 
A poche ore dalla prima messinscena romana incontriamo il regista Nicola Alberto Orofino.
Alberto, quale ragione ti ha spinto a portare in scena questo lavoro?

 
Lo spettacolo nasce da una studio fatto assieme ad un gruppo di attori sul ’68 catanese. Anche nel profondo Sud, come del resto in Italia e in Europa, la contestazione, l’occupazione delle università, se pur di breve durata, produssero ragionamenti, immaginari, progetti di cambiamento nei campi della politica, della cultura, dei costumi. Ma interi strati sociali, e in particolare i ceti più popolari e le donne, anche quelle più culturalmente elevate di quelle che a Catania popolano “i quatteri”, saggiarono poco o niente dei ragionamenti rivoluzionari che invece occupavano tanto i salotti borghesi. La vita per loro ha continuato a scivolare come sempre dentro le proprie case, gabbie ordinate e pulite. Dividersi tra marito, suoceri, figli e zii, spesso con l’aggravio di angherie, condizionamenti e violenze era percepito come l’unica possibilità per la propria vita. Così tra sofferenze intime e sorrisi finti, la vita “felice” di queste donne continuava a scorrere fino alla fine delle loro esistenze. La Felicità nasce con l’intento di raccontare queste donne, troppo dimenticate nei festeggiamenti, per la verità un po’ grotteschi, dei cinquant’anni dal ’68.

 
La Felicità è uno spettacolo “al femminile” e racconta una storia di emancipazioni ed emancipazioni mancate. Oggi le donne vivono ancora un’urgenza “emancipazione”? Vivono ancora in strutture sociali e familiari maschiliste?

 
Basta fare un giro nella Catania dei “quatteri” e ci si rende immediatamente conto che le vite raccontate dalle nostre mamme o dalle nostre nonne sono ancora lì, immutate bloccate e solidissime. Detto questo però bisogna intendersi su cosa possa significare “urgenza di emancipazione” oggi. Le elaborazioni intellettuali e contestatarie, dal ’68 ai nostri giorni, ci hanno lasciato tanto in termini legislativi e culturali. E oggi le possibilità di riscatto ci sono. Ma non possiamo nasconderci che in certe realtà si tratta di un percorso difficile, faticoso, che le donne possono compiere solo attraverso lotte solitarie e poco sostenute. Percorsi che richiedono in certe situazioni veri e propri atti di eroismo. Questa la ragione per cui manca in tante di loro una vera e propria assunzione di responsabilità per un vero riscatto. La conseguenza più immediata è che le strutture familiari e sociali di certi contesti permangono fortemente maschiliste. Mi sembra che sia questo il punto. Un misto di ignoranza e apatia, di solitudine e consuetudini ataviche portano le vite di certe donne di ieri, come di oggi, ad accettare che le loro esistenze siano totalmente gestite dagli uomini. Che forse la ricerca della propria felicità non possa risolversi nel declinare ogni responsabilità sulla propria vita? Si può essere veramente felici così? La felicità è un pensiero di rivoluzione, ma può anche essere un rimedio per evitarla… la rivoluzione.

 
L’emancipazione di cui narra il tuo spettacolo riguarda anche la città di Catania che, alla fine degli anni ‘60, sembrava destinata a diventare la Milano Glam del Sud Italia. Leggendo in prospettiva quel che è accaduto negli anni, Catania è oggi una città emancipata o ha definitivamente perso l’occasione di emanciparsi? E quali sono le responsabilità del fallimento del promesso boom degli anni ’70?

 
Catania è una città alla ricerca perenne di felicità. Ma è una felicità di consumo, istantanea, che procura ebbrezze forti e momentanee. Catania è una città semplicemente disinteressata al riscatto. Non mi pare che abbiamo perso occasioni, perché una reale volontà di emancipazione dalla malavita, dal malaffare, da tutto ciò che è brutto e sporco è sempre stata soffocata. Ciclicamente è sembrato (è successo negli anni ‘70, all’inizio degli anni ’90) che fermenti di rinnovamento potessero radicarsi. Abbiamo tante volte, troppe, parlato di rinascita, di primavera, di ripresa, di risveglio… Fuochi di paglia. La totale incapacità di una prospettiva lunga impedisce qualsiasi ipotesi progettuale. Catania ha dimostrato di interessarsi solo di felicità a basso costo. Non voglio rassegnarmi a ciò che è sempre stato. Ostinarsi a raccontare la propria comunità, può essere un tentativo piccolo ma concreto di sovvertire decenni di fallimento.
Tags: cataniadonnela felicitàmaschilismonicola alberto orofinoromaroma fringe festivalsessantottoteatro
ShareTweetSend
Previous Post

Salvatore “Sasà” Striano porta in scena Jean Genet all’Off/Off di Roma: «Le persone che hanno pregiudizi vivono in galera con sé stessi»

Next Post

Berlino, allo Schwules Museum la mostra “Rainbow Arcade”: un percorso sulla storia dei personaggi Lgbti nei videogichi

Next Post

Berlino, allo Schwules Museum la mostra "Rainbow Arcade": un percorso sulla storia dei personaggi Lgbti nei videogichi

No Result
View All Result

DOPO 25 ANNI D’ATTIVITÀ CONSEGNIAMO GAYNEWS ALLA STORIA

24 Febbraio 2023
Ph. Carla Catena

Addio a Liana Borghi, intellettuale lesbofemminista e studiosa del pensiero queer

22 Novembre 2021
Ph. ATN Napoli

A Roma centinaia di persone per la Trans Freedom March in occasione del TDoR

21 Novembre 2021
Facebook Twitter

Il 29 maggio 1998, un venerdì, prende il via la grande avventura del primo quotidiano on-line Lgbti in Italia. NOI (ora Gaynews.it) Notizie Omosessuali Italiane, diretta da Franco Grillini, eredita la testata di “CON/TATTO” registrata al Tribunale di Bologna fin dal 1989 e “organo” dell’ARCIGAY, che esce con 14 numeri prima di cedere il passo alla nuova impresa telematica.

DOPO 25 ANNI D’ATTIVITÀ CONSEGNIAMO GAYNEWS ALLA STORIA

24 Febbraio 2023
Ph. Carla Catena

Addio a Liana Borghi, intellettuale lesbofemminista e studiosa del pensiero queer

22 Novembre 2021
Ph. ATN Napoli

A Roma centinaia di persone per la Trans Freedom March in occasione del TDoR

21 Novembre 2021

IL GIORNALE

  • CHI SIAMO
  • SOSTIENI GAYNEWS
  • CONTATTI
  • REDAZIONE
  • PUBBLICITÀ
  • PRIVACY POLICY

Copyright © 2022 Gaynews - Giornale quotidiano d’informazione LGBTI+. Registrazione Tribunale di Bologna numero 5735 del 03/5/1989 Via Don Minzoni 18, 40121 Bologna.

Webmaster e Consulenza SEO: Daniele Sorrentino

Noleggio a Lungo Termine

No Result
View All Result
  • Home
  • Attualità
  • Politica
  • Mondo
  • Cultura
    • Spettacoli
    • Libri
    • TV e cinema
    • Arte
  • Turismo
  • Sport
  • Salute
  • Video

Copyright © 2022 Gaynews - Giornale quotidiano d’informazione LGBTI+. Registrazione Tribunale di Bologna numero 5735 del 03/5/1989 Via Don Minzoni 18, 40121 Bologna.

Webmaster e Consulenza SEO: Daniele Sorrentino

Noleggio a Lungo Termine

This website uses cookies to improve your experience. We'll assume you're ok with this, but you can opt-out if you wish. Cookie settingsACCEPT
Privacy & Cookies Policy

Privacy Overview

This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these cookies, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are as essential for the working of basic functionalities of the website. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. These cookies will be stored in your browser only with your consent. You also have the option to opt-out of these cookies. But opting out of some of these cookies may have an effect on your browsing experience.
Necessary
Sempre abilitato
Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. This category only includes cookies that ensures basic functionalities and security features of the website. These cookies do not store any personal information.
ACCETTA E SALVA