A pochi giorni dalla sottoscrizione del protocollo attuativo della legge regionale umbra contro le discriminazioni da orientamento sessuale e identità di genere (fissata al 17 settembre) non si placano le polemiche e gli attacchi da parte delle opposizioni.
A dare nuovamente fuoco alle polveri Lega Umbria, che in conferenza stampa a Palazzo Cesaroni – cui ha partecipato anche il senatore gandolfiniano Simone Pillon – ha parlato di incentivo all’ideologia gender e di consegna dei bambini alle lobby gay.
Le dichiarazioni in tal senso di Caparvi, Mancini e Pillon hanno suscitato non poche reazioni. Tra queste anche quelle del comitato ternano di Agedo. Associazione che, come noto, è composta da genitori e familiari di persone Lgbti.
Ecco il testo inviato a Gaynews dal direttivo di Agedo Terni e dalla presidente Marisa Maurizi:
La legge regionale umbra contro l’omofobia è legale, legittima e costituisce un esempio di alta civiltà giuridica che deve essere salvaguardata e tutelata.
Mentre riprende l’ennesima caccia alle streghe finalizzata a distrarre i cittadini dai veri problemi del Paese, il popolo umbro, e quello italiano tutto, dovrebbe sapere che fine hanno fatto i 49 milioni di rimborsi elettorali illegittimamente percepiti. Dovrebbe sapere inoltre perché 149 persone sono state costrette inutilmente a bordo della nave Diciotti per giorni e giorni.
Dopo i migranti ecco che è la volta degli omosessuali. Poi toccherà a ogni voce dissidente non allineata con il pensiero nordista celodurista.
Non accettiamo che si faccia demagogia e campagna elettorale sulla pelle dei nostri figli, addirittura demonizzati agitando lo spauracchio della “lobby gay”: comunità Lgbt che viene accusata ingiustamente di attentare all’innocenza dei bambini.
Questa retorica è ripugnante poiché perpetrata ai danni di una minoranza, vittima ancora di persecuzioni sociali e di discriminazioni. Tutto ciò in un Paese civile e democratico non sarebbe immaginabile nemmeno nel peggiore incubo collettivo.
Lanciamo un appello ai giusti, alle persone libere, civili e progressiste dell’Umbria e dell’Italia affinché non cadano nei tranelli semantici di chi semina odio per meri fini propagandistici ed elettorali.
Difenderemo con le unghie e con i denti la legge contro l’omofobia e i diritti dei nostri figli e delle nostre figlie.