Ritenuta la società di consulenza aziendale più grande al mondo, Accenture è anche quest’anno uno dei principali sponsor del Milano Pride. Riprova del forte impegno che la multinazionale irlandese profonde da tempo a favore dei diritti civili e delle politiche di inclusione sui luoghi di lavoro.
In Italia Accenture è partner di Parks – Liberi e Uguali, associazione senza scopo di lucro che, fondata dal deputato Ivan Scalfarotto, opera sotto il patrocinio del ministero per le Pari Opportunità. Obiettivo di Parks è supportare le aziende partner a comprendere a pieno e realizzare al massimo le potenzialità di business legate allo sviluppo di strategie e pratiche rispettose della diversità.
Insieme con Parks Accenture organizza workshop e iniziative volte alla sensibilizzazione e formazione della leadership in una con la partecipazione al Parks GLBT Diversity Index. È questo uno strumento che misura il successo nel raggiungimento dell’obiettivo strategico di inclusione delle persone Lgbti.
In occasione della conferenza stampa di presentazione della Pride Week milanese, tenutasi a Palazzo Marino il 20 giugno, Accenture ha reso noti i risultati della ricerca Open For Business: strengthening the economic case.
Il report in 90 pagine è stato realizzato da Jon Miller e Lucy Parker (Brunswick Group), su commissione di Open for Business, una coalizione di 21 multinazionali (Accenture, American Express, AT&T, Barclays, BCG, Burberry, EY, Google, IBM, Inditex, LinkedIn, Linklaters, MasterCard, McKinsey & Company, Microsoft, PwC, RBS, Standard Chartered, Tesco, Thomson Reuters, Virgin Group) impegnate nella promozione dei diritti delle persone Lgbti.
Il report evidenzia come l’inclusione delle stesse coincida ovunque con l’acquisizione di livelli più elevati di innovazione, maggiori competenze e una migliore qualità della vita che, a loro volta, contribuiscono a migliorare la performance economica e l’aumento del Pil pro capite.
È stata inoltre stilata una classifica delle 121 città più open for business del mondo in base al loro grado di inclusività, competitività economica e progresso sulle base di 23 parametri economici e sociali.
Tra le città più aperte troviamo Amsterdam, Berlino, San Francisco, Londra e Stoccolma. Tra quelle parzialmente aperte figurano Milano e Roma insieme a Hong Kong, Johannesburg e Shanghai. Nella categoria delle città meno inclusive al mondo incontriamo Nairobi, Dakar, Kiev, Istanbul e Mosca.