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Canada, il premier Trudeau chiede scusa a militari Lgbti, vittime in passato di ingiustizie e persecuzioni governative

Francesco Lepore by Francesco Lepore
28 Novembre 2017
in Mondo

Il governo canadese verserà oltre 100 milioni di dollari per risarcire i militari e i dipendenti di altre agenzie federali, la cui carriera è stata rovinata o interrotta a causa del loro orientamento sessuale. A livello generale l’accordo tra le due parti è stato raggiunto venerdì con soddisfazione di quanti e quante, per decenni, sono stati indagati, sanzionati e licenziati nel corso di quella che è passata alla storia in Canada come purga antigay.

Nei dettagli l’accordo dovrà comunque essere perfezionato col reciproco consenso delle parti e approvato dal Tribunale federale. Ma sembra che migliaia di persone potranno beneficiare d’un tale risarcimento finanziario. 

Il governo federale prevede inoltre di investire 250.000 dollari in progetti volti a combattere l’omofobia e a fornire supporto alle persone Lgbti in crisi. Ottawa prevede anche di celebrare nel 2019 il 50 ° anniversario della depenalizzazione degli rapporti consenzienti tra persone dello stesso sesso con un’esplicita integrazione nel Codice penale. L’allora ministro della Giustizia Pierre Trudeau, padre dell’attuale primo ministro Justin, ebbe a commentare con la frase divenuta poi storica: Lo Stato non deve occuparsi di ciò che accade nelle camere da letto dei suoi cittadini.

Entro la fine dell’anno, inoltre, sarà presentato un progetto di legge per cancellare tutti i casellari giudiziari di canadesi condannati da tribunali militari e civili per rapporti consensuali con persone dello stesso sesso. 

E, poco fa, presso la Camera dei Comuni il primo ministro Justin Trudeau ha chiesto scusa alla comunità Lgbt per le gravi discriminazioni subite negli anni dai militari e dai dipendenti delle agenzie federali a causa del loro orientamento sessuale. «Io mi scuso sinceramente – così in uno dei passaggi più toccanti del discorso – con quanti e quante sono stati indagati, incolpati o licenziati dalle Forze armate in ragione del loro orientamento sessuale. Voi ci avete mostrato onore e dedizione, noi vi abbiamo messo alla porta».

LIVE NOW – Official apology in the House for the state-sponsored, systemic oppression, and rejection of LGBTQ2 people: https://t.co/55bmrnw6vZ

— Justin Trudeau (@JustinTrudeau) 28 novembre 2017

 

Poche ore prima del discorso Trudeau ha twittato un video di Historica Canada col discorso che l’attivista Charli Hill tenne, il 28 agosto 1971, sulla Collina del Parlamento nel corso della storica manifestazione We Demand per i diritti delle persone Lgbti. 

Today PM @JustinTrudeau is apologizing to LBGTQ2 Canadians for government persecution and discrimination. pic.twitter.com/PvyBGUBZ8K

— Historica Canada (@HistoricaCanada) 28 novembre 2017

Tags: agenzie federalicamera dei comunicanadacomunità lgbtidepenalizzazione omosessualitàjustin trudeaumilitariomofobiaorientamento sessualepersone lgbti
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Il 29 maggio 1998, un venerdì, prende il via la grande avventura del primo quotidiano on-line Lgbti in Italia. NOI (ora Gaynews.it) Notizie Omosessuali Italiane, diretta da Franco Grillini, eredita la testata di “CON/TATTO” registrata al Tribunale di Bologna fin dal 1989 e “organo” dell’ARCIGAY, che esce con 14 numeri prima di cedere il passo alla nuova impresa telematica.

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