Prout at Work, fondazione tedesca finalizzata a garantire pari opportunità per le persone Lgbtiq+ all’interno dell’ambiente di lavoro (simile, dunque, anche se non del tutto equivalente all’associazione italiana Parks – Liberi e Uguali, fondata nel 2010 da Ivan Scalfarotto), ha ieri inserito Angelo Caltagirone al 2° posto nella lista PROUTinSMEs.
PROUTinSMEs sono persone Lgbtiq+ in posizioni manageriali o proprietari di piccole e medie aziende o dirigenti di organizzazioni, che sono dichiaratamente out sul posto di lavoro e, grazie alla loro visibilità e al loro impegno, influenzano fortemente le policy delle aziende o delle organizzazioni in cui lavorano. Il riconoscimento, come quello relativo ad altre categorie, viene assegnato a personalità attive in Germania, Austria e Svizzera.
Nel caso di Angelo Caltagirone, che vive a Basilea, dov’è managing director di Traductor, ed è unito civilmente dal 2009 con Stefan, il premio è stato assegnato anche in ragione della sua attività internazionale a favore delle persone Lgbtiq+ e del ruolo decisivo nell’associazione italiana Edge – Excellence Diversity by Glbt Executives, che ha fondato nel 2012 e di cui è stato presidente fino al 2019, quando gli è succeduto Mario Di Carlo.
Contattato da Gaynews, Caltagirone ha dichiarato: «Sono molto onorato di ricevere questo premio e vorrei esprimere la mia gratitudine ai giudici della Prout at Work Foundation. I miei ringraziamenti vanno anche a tutte le persone Lgbtiq+ e alleate, che ho avuto il privilegio di incontrare in quasi 20 anni di attività come presidente o vicepresidente di varie associazioni nazionali e internazionali quali Network Gay Leadership (Svizzera), Egma (European Gay & Lesbian Managers Association), Edge – Leaders for Change (Italia) e Iglcc (International Gay & Lesbian Chamber of Commerce), e che mi hanno sostenuto attivamente nel mio lavoro. Questo riconoscimento è anche uno stimolo per me a continuare a sostenere la comunità Lgbtiq+, perché i diritti per cui abbiamo lottato in tutti questi anni possono facilmente esserci tolti. E perché c’è ancora molto lavoro da fare affinché le prossime generazioni possano vivere in un mondo migliore, più diverso e inclusivo».