In tempi di restrizioni e lockdown che ruolo svolgono i libri e la lettura? In che modo le librerie, la cui attività commerciale è già messa duramente alla prova dai megastore e dalle vendite in rete, riescono a portare avanti il proprio lavoro in tempi di Covid-19?
Questa volta Gaynews ha deciso di capirne di più delle strategie di “sopravvivenza” dei librai e ha deciso di contattare i proprietari della Igor Libreria di Bologna (una delle poche rimaste in Italia a essere interamente dedicata alla cultura Lgbti+) che, in periodo di Coronavirus, ha proposto ai suoi clienti una serie di attività e iniziative legate al libro e alla lettura: antidoti efficaci alla solitudine e alla depressione che, come è facile intuire, sono tra le conseguenze psicologiche più ricorrenti della drammatica situazione globale che stiamo affrontando. Dunque raggiungiamo telefonicamente Luca e Raf, per conoscere meglio la loro attività al tempo del Coronavirus.
Luca e Raf, quando nasce Igor e con quale mission?
Dunque Igor Libreria nasce nel 2007 come costola della nostra attività parallela e reale ragione sociale Libreria Commissionaria Internazionale (fornitrice di libri e riviste a biblioteche universitarie, Cnr, Era, etc.) in un periodo di crisi: Igor è il nostro cane Jack Russell di 14 anni, che ha dato il nome alla libreria di un anno più giovane, ma è anche un acronimo che pochi conoscono: International Gay Oriented References. I cambiamenti negli anni di vita di Igor Libreria sono stati principalmente di diversificazione a partire da sempre più incontri col pubblico per presentazioni ed eventi, sia in libreria che in esterno: cambiamento radicale per ridurre le spese è stato lo spostamento fisico della libreria nel 2016 da via San Petronio Vecchio a via Santa Croce, dove ora ci troviamo a condividere uno spazio molto più grande con altre due attività commerciali: Senape vivaio urbano e The Park.
Quali sono le attività che avete ideato per far sentire la propria presenza in questo periodo così difficile della nostra storia?
Fondamentali per una libreria indipendente come la nostra sono le presentazioni di libri, ma organizziamo anche mostre ed altri eventi, molto frequentemente in collaborazione con altre realtà e associazioni della città e spesso anche in esterno. A causa del lockdown per Covid-19 in questo periodo non possiamo svolgere nessuna di queste attività, ma, come è stato fatto in aprile, anche a maggio ci incontreremo con il nostro gruppo di lettura Grulle in video-chat tramite zoom e parleremo del libro Febbre di Jonathan Bazzi (Fandango 2019, tra i 12 finalisti del premio Strega 2020). Per chi fosse interessato Grulle si incontra ogni primo martedì del mese.
Igor Libreria è stata chiusa per lockdown fortunatamente solo per un breve periodo, già dal 30 marzo. Anche se chiusi al pubblico, abbiamo avuto la possibilità di fare consegne e lo abbiamo fatto da subito gratuitamente su tutto il comune di Bologna previo pagamento anticipato online per motivi di sicurezza Covid-19. Attività proseguita anche dopo il 14 aprile con libreria aperta al pubblico, ma con ingressi contingentati e continueremo pure nella fase 2, 3, (per sempre?!), se continuerà la richiesta – per inciso in questo periodo siamo stati molto più veloci di qualsiasi piattaforma di vendita online (e siamo in bici) –. Tutto questo ha però anche rivoluzionato organigramma di lavoro quotidiano della libreria e stiamo valutando se acquisire e proseguire con nuove dinamiche.
Secondo voi, la lettura e i libri possono essere una risorsa importante per contrastare e compensare dolore e smarrimento della società al tempo del Covid-19?
Covid-19 o no, il libro ha sempre un ruolo importante. Non crediamo come strumento di conforto, ma di crescita e sicuramento di aiuto anche in situazioni difficili. Abbiamo comunque constatato durante questo periodo di quarantena che nostri clienti lettori e pure forti lettori hanno avuto difficoltà a leggere principalmente per motivi di concentrazione: serve dunque in questi casi un rispristino della normalità per tornare a una lettura serena.
Qual è il futuro del libro e soprattutto delle librerie, strangolate da megastore e dal digitale? La vostra è una delle poche librerie Lgbti+ italiane: qual è la ricetta del vostro “successo”?
Da librai gay il futuro del libro per noi è rosa, per le librerie indipendenti speriamo lo sia altrettanto. L’impatto di Amazon e altre piattaforme di vendita online e della grande distribuzione è stato indubbiamente grave negli anni e i numeri di librerie chiuse dall’avvento dell’acquisto online parlano da soli. Solamente ora con la ‘Legge sul Libro’, entrata in vigore nel marzo 2020, anche se osteggiata pure all’interno del mondo editoriale, possiamo combattere ad armi pari con la vendita online e anche con la grande distribuzione, offrendo la medesima scontistica. Vorremmo anche spiegare a molti lettori/acquirenti, scontenti per tale legiferazione, che, in generale, il prezzo di vendita del libro era volutamente gonfiato in quanto a priori si era a conoscenza di quale percentuale di libri sarebbero stati venduti con lo sconto. In ogni caso non parlerei di successo, ma di resistenza della nostra libreria a tematica queer.
Quali sono i tre libri Lgbti+ che consiglieresti ai nostri lettori in tempo di Coronavirus? Quali gli autori Lgbti+ che bisognerebbe assolutamente leggere?
Spesso ci chiedono classifiche e/o liste da consigliare per Natale piuttosto che per la vita o un determinato periodo di essa e sempre siamo restii nel compilare un elenco (anche se sicuramente può essere una valida operazione commerciale). A maggior ragione ci risulta ancora più difficile definire un elenco per importanza che avrebbe una valenza del tutto provvisoria ed escluderebbe tutto quello che non ci verrebbe in mente nell’immediato. Ciò nonostante possiamo consigliare la lettura di tre libri recenti che ci sono piaciuti: Brevemente risplendiamo sulla terra di Ocean Vuong (La Nave di Teseo), Uomini color cielo di Anaïs Llobet (Playground), Leopardo nero, lupo rosso di James Marlon (Frassinelli).
Anche per quanto riguarda gli autori daremo una risposta minimal per non dire categorica. Diamo due soli nomi, scelta dovuta principalmente ad amore sviscerato da parte di entrambi i librai per questi autori (per il resto discordiamo su tutto): Gilberto Severini e Edmund White.