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Usa, il repubblicano Aaron Schock fa coming out: al Congresso votò contro leggi per i diritti Lgbt

DELLA SUA OMOSESSUALITÀ SI PARLAVA DA TEMPO SU SOCIAL E MEDIA. IL 5 MARZO LA PUBBLICA DICHIARAZIONE

Francesco Lepore by Francesco Lepore
8 Marzo 2020
in Mondo
Ph. Instagram di Aaron Shock

Aaron Jon Schock ha scelto sito ufficiale e profilo Instagram per fare, il 5 marzo, coming out: «Sono gay. Per coloro che mi conoscono e per molti che sanno solo qualcosa di me, non sarà una sorpresa».

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Link in profile to full text

Un post condiviso da Aaron Schock (@aaronschock) in data: 5 Mar 2020 alle ore 8:22 PST

E tale infatti non è stato anche perché era atteso da tempo. Da quando, cioè, eletto, nel novembre 2004 parlamentare dell’Assemblea generale dell’Illinois, i media iniziarono a sollevare la questione dell’orientamento sessuale dell’attraente giovane repubblicano di fede battista e decisamente conservatore, soprattutto in ambito di fisco e diritti civili.

In un’intervista, rilasciata a Details il 23 aprile 2009 alcuni mesi dopo l’elezione a componente della Camera dei Rappresentanti, Schock smentì di essere gay. Nei sei anni di mandato alla Camera bassa del Congresso (fino al 31 marzo 2015) si è distinto per aver avuto posizioni critiche in materia di aborto e matrimonio egualitario. Il 29 aprile 2009 votò contro il Matthew Shepard Act che, promulgato dal presidente Barack Obama il 28 ottobre successivo, estende la legge sui crimini d’odio del 1969 a quelli motivati da genere, orientamento sessuale e identità di genere nonché da disabilità.

Il 15 dicembre 2010 diede invece voto negativo contro il progetto di legge abrogatorio del Dadt (Don’t ask, don’t tell) che, cassato definitivamente il 20 settembre 2011 per decreto dell’amministrazione Obama, ha permesso alle persone omosessuali e bisessuali di prestare pubblicamente servizio nell’esercito.

Per questo motivo, il 3 gennaio 2014, il giornalista Itay Hod pubblicò, sulla sua pagina Facebook, un post in cui accusava il deputato dell’Illinois, che, mentre votava contro i diritti delle persone Lgbti, non esitava a fare la doccia col suo coinquilino e frequentare gay bar.

Nell’aprile 2019 Schock è stato fotografato e ripreso mentre si abbracciava e si baciava con un altro uomo al Coachella Valley Music and Arts Festival. Al giugno successivo risale il noto video della mancia al go-go boy in un locale di Città del Messico.

Here’s a GIF of Aaron Schock tipping the hot go-go dancer in the Mexico City gay bar. pic.twitter.com/tY1WmL07jp

— ??? Kal-El of Krypton ?️‍?? (@MadeOnKrypton) June 27, 2019

In ottobre, infine, Schock è stato visto e fotografato a una festa presso il nightclub Ostbanhof di Los Angeles.

Solo un mese prima erano cadute tutte le accuse penali (ben 24 i capi di accusa contestatigli) contro di lui dopo 180 giorni dall’accordo con i pubblici ministeri federali, sulla base del quale l’ex parlamentare repubblicano ha accettato di pagare oltre 40.000 dollari in tasse arretrate e rimborsare i comitati delle sue campagne elettorali di circa 68.000 dollari. La fine, dunque, di una lunga polemica che aveva indotto Schock, il 31 marzo 2015, a dimettersi perché accusato di aver utilizzato fondi pubblici per ridecorare il suo ufficio e pagare eventi sontuosi, concerti, voli.

Poi il 5 marzo il pubblico coming out nel lungo comunicato in cui, ricordando di essere cresciuto in un contesto rurale del Midwest e in una famiglia di stretta fede battista, molto attaccata alle proprie tradizioni, ha riconosciuto di aver assunto posizioni politicamente sbagliate come componente della Camera dei Rappresentanti.

Ha quindi aggiunto: «Se io fossi al Congresso oggi, sosterrei i diritti Lgbtq in ogni modo possibile. Mi rendo conto che alcune delle mie posizioni politiche sono molto contrarie con quelle dominanti nel movimento Lgbtq. Ma ho rispetto di queste differenze di vedute».

Proprio in ragione di quanto fatto nei sei anni di mandato alla Camera, Schock sta ricevendo non poche critiche sui social anche perché nel comunicato ha comunque cercato di giustificare il suo operato.

Molto incisivo al riguardo il tweet dell’attivista, veterana di guerra e scrittrice transgender Charlotte Clymer.

I’m glad @AaronSchock finally feels free to be his authentic self publicly, which everyone deserves, but in his long coming out, I saw a lot of defensiveness and excuses for his extensive anti-LGBTQ record in Congress and missing from it were two words:

“I’m sorry.”

— Charlotte Clymer ?️? (@cmclymer) March 5, 2020

Tags: aaron schocklgbtmatrimonio egualitariopersone lgbtirepubblicaniusa
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Il 29 maggio 1998, un venerdì, prende il via la grande avventura del primo quotidiano on-line Lgbti in Italia. NOI (ora Gaynews.it) Notizie Omosessuali Italiane, diretta da Franco Grillini, eredita la testata di “CON/TATTO” registrata al Tribunale di Bologna fin dal 1989 e “organo” dell’ARCIGAY, che esce con 14 numeri prima di cedere il passo alla nuova impresa telematica.

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