Un sacco, di quelli in plastica nera per l’immondizia, carico di letame. E poi un grande striscione con la scritta a lettere capitali, anch’esse nere, distribuita su due bande parallele: Lgbt = Abominio perverso! Famiglia è Tradizione. Accanto, a mo’ di firma, la lettera R e un’ascia littoria, che riconducono al movimento d’ultradestra romana Rivolta Nazionale.
È quanto in queste ore è stato trovato dal direttivo del Circolo di Cultura omosessuale Mario Mieli davanti alla sede dell’associazione in via Efeso, 2, a pochi passi dalla fermata metro Basilica di San Paolo.
Un attacco, questo, che viene a cadere nello stesso giorno in cui socie e soci della storica associazione romana hanno aderito alle due grandi mobilitazioni pomeridiane: quella No Pillon! Contro la modifica di separazione e affido e l’altra Uniti e solidali contro il razzismo e il decreto Salvini.
Il direttivo del Mieli ha così commentato l’accaduto sulla pagina ufficiale FB: «I FASCISTI ATTACCANO IL MIELI.
Oggi siamo scesi in piazza due volte, contro il ddl Pillon che vuole riportare il nostro Paese al Medioevo e contro tutti i fascismi. A poche ore di distanza i fascisti hanno risposto attaccandoci qui a casa nostra. I vostri insulti sono medaglie, non ci fermerete!».
L’attacco viena fra l’altro a cadere nel 28° anniversario della morte di Marco Sanna, storica figura del Circolo, che come tanti militanti dei decenni addietro subì sulla propria pelle le rimostranze dei neofascisti della seconda metà del XX° secolo.