Il premier spagnolo Pedro Sánchez ha presentato oggi la sua nuova squadra di governo al re Felipe VI. Il nuovo esecutivo composto dal 46enne segretario del Psoe, che è succeduto a Mariano Rajoy rimosso con una mozione di sfiducia, è quello col maggior numero di donne nella storia moderna: 11 ministre e sei ministri.
Di questi due sono gay dichiarati: Fernando Grande-Marlaska, ex giudice della Corte nazionale, sarà ministro dell’Interno mentre l’autore pluripremiato Màxim Huerta Hernández andrà alla Cultura.
Nato a Bilbao nel 1962, il giudice basco Grande-Marlaska, finora separato dalla politica, gestirà nel suo portafoglio la situazione aperta dopo lo scioglimento annunciato, il mese scorso, dal gruppo armato della sua comunità autonoma di provenienza.
Su Grande-Marlaska, famoso per la ferrea durezza nella lotta al terrorismo basco, gravano, in ogni caso, le accuse di non aver impedito che 40 componenti del collettivo Jóvenes Independentistas, tratti in detenzione nel novembre 2008 con l’accusa d’appartenere a Segi (branca dell’Eta), fossero sottoposti a tortura durante gli interrogatori da lui tenuti in qualità di giudice centrale istruttore. Nel 2014 l’Audiencia Nacional assolse gli imputati dall’accusa d’appartenenza a Segi annullandone anche le dichiarazioni rilasciate durante il processo istruttorio.
Classe 1971, il giornalista e scrittore Huerta Hernández è, invece, un voto molto noto della tv spagnola come presentatore di due programmi del canale La 1 nonché componente dell’Academia Tv de España.
Dalla marcata connotazione europeista, il nuovo esecutivo è prevalentemente “rosa”: l’ex ministra della Cultura Carmen Calvo sarà vicepresidente e ministra dell’Uguaglianza; Nadia Calviño andrà all’Economia; l’andalusa María Jesús Montero al Bilancio; l’ex procuratrice antiterrorismo Dolores Delgado alla Giustizia; l’ex giudice della Corte Suprema Margarita Robles alla Difesa; Magdalena Valerio al Lavoro; Maria Jesus Montero alle Finanze; Isabel Celaá all’Educazione; Carmen Montón alla Sanità; Teresa Ribera all’Ambiente; Reyes Maroto all’Industria, Commercio e Turismo. Alla catalana Meritxell Batet, infine, va il dicastero della Politica territoriale e della Funzione pubblica.
I restanti quattro ministri, che completano la squadra di governo, sono: José Luis Ábalos allo Sviluppo economico; l’ex presidente del Parlamento europeo Josep Borrell agli Esteri; l’astronauta Pedro Duque alla Scienza, Innovazione e Università; Luis Planas all’Agricoltura, Pesca e Alimentazione.
E, sempre oggi, importante nomina femminile al quotidiano El Pais, che avrà, per la prima volta, nella storia una direttrice. Si tratta di Soledad Gallego-Díaz, che sostituirà Antonio Caño Barranco.
Nata a Madrid nel 1951, Gallego-Díaz ha lavorato come corrispondente del quotidiano da Bruxelles, Parigi, Londra, Buenos Aires e New York. È stata successivamente vicedirettrice e condirettrice dell’importante giornale, fondato nel 1976 da José Ortega Spottorno, Jesús de Polanco e Juan Luis Cebrián.