A Milano in Piazzale Segesta un presidio serale contro qualsiasi atto omofobo. Un presidio che, organizzato dai Giovani Democratici di zona 7, ha visto la presenza di cittadini e componenti di associazioni, molti dei quali hanno indossato qualcosa di rosa.
Chiro riferimento al colore della giacca portata dal giovane attivista d’Arcigay la sera del 30 aprile, quando nello stesso luogo è stato spintonato e insultato quale frocio da ammazzare.
Contattato telefonicamente in merito alla manifestazione odierna, il presidente di Arcigay Milano Fabio Pellegatta ha dichiarato: «Il flash mob è la risposta pronta e massiccia del quartiere Segesta che, assieme al circolo Pd della zona, le associazioni Lgbti milanesi ma soprattutto il gruppo di giovani del C.I.G Arcigay Milano guidato dal ragazzo che ha subito l’aggressione, hanno detto con le loro presenze, i loro corpi, le loro vite una cosa molto chiara. Che, cioè, dinamiche di violenza omotransfobica e di discriminazione in generale non hanno e non possono avere casa in un quartiere, in una città e in qualsiasi luogo che vuole e si impegna per essere civile».
Parole che ricalcano quelle di Michele Albiani, responsabile Diritti del Pd Milano. «Questa aggressione – ha così affermato – prova che nella Milano dei diritti c’è ancora molto lavoro da fare, nonostante tutto. Chiediamo al Comune di Milano di coinvolgere le associazioni del territorio, come ad esempio quella di cui l’attivista aggredito fa parte, che ogni giorno si impegnano nella vita reale per cambiare le cose».
Viva preoccupazione e ferma condanna dell’accaduto erano state espresse nella giornata di ieri anche dalla consigliera regionale M5S Monica Forte.
«L’aggressione omofoba occorsa a Milano e denunciata dall’associazionismo Lgbt – così in una nota la portavoce dei pentastellati lombardi – ci preoccupa e va condannata e stigmatizzata a tutti i livelli istituzionali. Oltre ad esprimere la nostra vicinanza e solidarietà alla vittima, vogliamo sottolineare la necessità che la cultura del rispetto e della non discriminazione torni ad essere al centro delle politiche delle istituzioni.
Da questo punto di vista la decisione della Giunta Fontana di non patrocinare il Milano Pride non aiuta a creare un clima di vicinanza e accoglienza per tutte e tutti. Per parte nostra lavoreremo perché la Lombardia diventi un faro per le pari opportunità e la lotta alle discriminazioni».
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