• GAYNEWS
  • SOSTIENICI
  • REDAZIONE
  • PUBBLICITÀ
  • CONTATTI
GAYNEWS
  • Home
  • Attualità
  • Politica
  • Mondo
  • Cultura
    • Spettacoli
    • Libri
    • TV e cinema
    • Arte
  • Turismo
  • Sport
  • Salute
  • Video
No Result
View All Result
  • Home
  • Attualità
  • Politica
  • Mondo
  • Cultura
    • Spettacoli
    • Libri
    • TV e cinema
    • Arte
  • Turismo
  • Sport
  • Salute
  • Video
No Result
View All Result
GAYNEWS
No Result
View All Result
Home Cultura

Rappresentata in prima nazionale la piéce Berlino non è tua – Intervista al regista Alessio Pizzech

ISPIRATO AL TESTO DI ALEJANDRO MORENO JASHÉS, IL MONOLOGO È STATO INTERPRETATO DA TURI MORICCA

Claudio Finelli by Claudio Finelli
17 Ottobre 2020
in Cultura
0
Condividi su FacebookCondividi su TwitterCondividi su WhatsApp

Nell’ambito della manifestazione Quartieri dell’Arte 2020 ha debuttato al Teatro Pocci di Tuscania (dal 14 al 16 ottobre), in anteprima nazionale, la pièce Berlino non è tua, storia di un uomo abbandonato dal suo compagno che è fuggito a Berlino. Il progetto è una nuova produzione di SiciliaTeatro ed è diretto da Alessio Pizzech.

Mai rappresentato in Italia, il testo appassionato dello scrittore e video artista cileno Alejandro Moreno Jashés affascina per la forza evocativa legata a un luogo carico di simboli come Berlino. Restituita in una nuova versione di Gian Maria Cervo e Alberto Pichardo y Gallardo, la pièce è il racconto emotivo di una storia finita, alla ricerca di tracce e oggetti che la raccontino. Affidato alla vibrante interpretazione di Turi Moricca, lo spettacolo si rivolge ai giovani, proprio a loro che spesso fuggono dalla necessità di ricordare rimuovendo per paura le proprie fragilità. Il protagonista, invece, mostra loro come si debba e si possa elaborare il lutto di un amore finito.


Per saperne di più, raggiungiamo telefonicamente il regista Alessio Pizzech.

Alessio, la pièce Berlino non è tua affronta due temi importanti quali la separazione e la memoria. Oggi, nell’era dell’euforia digitale, credi che la società abbia maggior o minore capacità di relazionarsi con queste tematiche? Ricordare è davvero un dovere morale verso noi stessi e verso i nostri amori?

Memoria e separazione sono due temi fondanti che la società rimuove. La memoria è un dovere fondante su cui costruire il futuro. Invece siamo nell’epoca della rimozione. In un’epoca in cui non celebriamo mai né l’inizio né la fine e dunque non avvertiamo la separazione, un’epoca in cui siamo sempre connessi con tutti e con tutto e perciò facciamo fatica a pensare che si possa davvero essere separati. Memoria e separazione sono due esercizi che non sono sviluppati nella società contemporanea. Raccontare diventa un dovere morale verso noi stessi perché raccontare quello che è avvenuto anche una sola notte ha un valore anche solo per il nostro corpo.

La separazione di cui narra il testo che hai messo in scena è la separazione tra due uomini che si sono amati. Il recupero della memoria individuale e della memoria collettiva – relativamente ai sentimenti e ai rapporti di relazione – è sempre funzionale alla propria definizione identitaria, pensi abbia un valore identitaria ancora più forte per le persone Lgbt?

La memoria contribuisce inesorabilmente a costruirci come individui, come storia perché noi siamo la nostra Storia. Non credo che in questo Cinzia grande differenza tra persone eterosessuali e persone Lgbt perché credo che ogni essere umano debba trovare la forza della propria identità. Certamente è più imperdonabile che una persona Lgbt, che ha dovuto fare un viaggio all’interno della propria Storia per trovare la propria identità, non abbia attenzione verso la memoria. Le persone Lgbt devono fare un recupero ancora maggiore della propria Storia. Quindi se per tutti è un dovere morale la memoria, lo è ancora di più per una persona Lgbt. Tutti siamo diversi – come diceva Pasolini – e allora la costruzione della propria identità attraverso il ricordo e il valore del ricordo è fondamentale.

Secondo te, considerata la diversa percezione delle storie d’amore tra persone eterosessuali e persone omosessuali, l’abbandono in una coppia omosessuale può essere considerato un evento più traumatico dell’abbandono in una coppia eterosessuale?

L’abbandono nella dimensione omosessuale può essere più forte perché dentro echeggia l’idea dell’impossibilità. Nella dimensione degli amori percepiti fuori dalla norma, l’abbandona può diventare metafora dell’impossibilità di amare. In questo senso l’abbandono in una coppia gay suona in maniera più assordante perché racconta di qualcosa che è dentro già.

Quanto è potente – a tuo avviso – la capacità che ha un luogo, nel caso del tuo spettacolo Berlino, di restituirci o rivelarci tessere indispensabili della nostra identità? Come definiresti il concetto di topografia emotiva e sentimentale presente nello spettacolo Berlino non è tua?

Berlino non è tua racconta questa topografia dell’anima in cui i luoghi sono pezzi di noi. Quando siamo innamorati noi proiettiamo noi stessi nei luoghi e ogni luogo ci parla di come siamo cambiati, di come eravamo e di come siamo adesso. Le città in cui siamo stati ci danno il senso del tempo che si è o non si è fermato. I luoghi hanno un’energia ed è l’energia delle persone che li hanno attraversati. Tornare in luoghi in cui hai vissuto esperienze sentimentali ci fa tornare in quel mondo lì e ripercorrendo quei luoghi, noi possiamo recuperare la nostra memoria. Berlino, nel nostro caso, è luogo di una memoria collettiva che di una memoria individuale o di un’ipotetica storia individuale perché il nostro autore immagina il suo uomo a Berlino. Geografia dell’anima e geografia dei luoghi sono due pezzi imprescindibili di un percorso identitario.

Infine, che aspettative nutri per la messinscena di questa pièce, considerato anche il drammatico momento emergenziale che sta mettendo in ginocchio tutto il comparto dello spettacolo?

Le aspettative vanno oltre anche se il sistema teatrale italiano era in crisi già prima del coronavirus ed è in crisi anche adesso, con il coronavirus. La speranza è che, trattandosi di un monologo, in un momento in cui si fa fatica a realizzare messinscene con più personaggi, questa pièce possa avere più respiro. La speranza è che si aprano degli spazi di attenzione per le drammaturgie contemporanee e per mondi che non siano quelli del tratto borghese così da sviluppare temi forti che ci riguardano e riguardano molto anche la contemporaneità. Quindi, auspico una lunga vita a questo testo che propone il tema Lgbt come tema metafora di temi che riguardano anche le persone eterosessuali: è bello che partendo da un’esperienza omosessuale si possa creare qualcosa che sia simbolo per un’umanità più complessa e articolata in cui le diversità diventino finalmente un valore.

 

Tags: alessio pizzechberlino non è tuaGaylgbtpersone lgbtiteatro
ShareTweetSend
Previous Post

La Casa Internazionale delle Donne ricorda Delia Vaccarello a un anno dalla morte

Next Post

Marchisio: «Nel calcio non si parla di omosessualità per paura di toccare un nervo scoperto»

Claudio Finelli

Claudio Finelli

Next Post

Marchisio: «Nel calcio non si parla di omosessualità per paura di toccare un nervo scoperto»

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

No Result
View All Result

Meloni, in supporto di don Patriciello, attacca Arcigay Napoli. Sannino: «Al solito lo stesso fronte»

17 Gennaio 2021

Insulti e minacce su Fb a giovane unita civilmente: «Lesbicona malata e fallita, ti spacco la faccia»

17 Gennaio 2021

No di Macron alla traslazione dei resti di Rimbaud al Pantheon: «Rispetto la volontà della famiglia»

16 Gennaio 2021

www.different.dating

Tag

alessandro zan antonello sannino arcigay arcigay napoli bologna cinema circolo di cultura omosessuale mario mieli coronavirus covid-19 cultura ddl zan discriminazioni donne famiglie arcobaleno franco grillini Gay gpa hiv identità di genere lega lesbiche lgbt libri m5s matrimonio egualitario matteo salvini milano mit monica cirinnà napoli omofobia omosessualità omotransfobia pd persone lgbti persone trans persone transgender pride roma torino trans transfobia transgender unioni civili usa

Il 29 maggio 1998, un venerdì, prende il via la grande avventura del primo quotidiano on-line Lgbti in Italia. NOI (ora Gaynews.it) Notizie Omosessuali Italiane, diretta da Franco Grillini, eredita la testata di “CON/TATTO” registrata al Tribunale di Bologna fin dal 1989 e “organo” dell’ARCIGAY, che esce con 14 numeri prima di cedere il passo alla nuova impresa telematica.

Meloni, in supporto di don Patriciello, attacca Arcigay Napoli. Sannino: «Al solito lo stesso fronte»

17 Gennaio 2021

Insulti e minacce su Fb a giovane unita civilmente: «Lesbicona malata e fallita, ti spacco la faccia»

17 Gennaio 2021

No di Macron alla traslazione dei resti di Rimbaud al Pantheon: «Rispetto la volontà della famiglia»

16 Gennaio 2021

IL GIORNALE

CHI SIAMO
scopri di più su GayNews

SOSTIENICI
sostieni GayNews, il primo giornale LGBT d’Italia

REDAZIONE
scopri da chi è composta la redazione di GayNews

CONTATTI
contatta la nostra redazione o il direttore Franco Grillini

PUBBLICITÀ
fare pubblicità online su GayNews è facile e conveniente

Copyright © 2017 Gaynews - Giornale quotidiano d’informazione LGBTI+. Registrazione Tribunale di Bologna numero 5735 del 03/5/1989 Via Don Minzoni 18, 40121 Bologna. Designed by CR3ARE

No Result
View All Result
  • HOME
  • Attualità
  • Politica
  • Mondo
  • Cultura
    • Spettacoli
    • Libri
    • TV e cinema
    • Arte
  • Turismo
  • Sport
  • Salute
  • Video
  • IL GIORNALE
    • CHI SIAMO
    • REDAZIONE
    • CONTATTI

Copyright © 2017 Gaynews - Giornale quotidiano d’informazione LGBTI+. Registrazione Tribunale di Bologna numero 5735 del 03/5/1989 Via Don Minzoni 18, 40121 Bologna. Designed by CR3ARE

Per migliorare l'esperienza di navigazione utilizziamo i cookie. impostazioniACCETTA LEGGI DI PIÙ
Privacy & Cookies Policy

Privacy Overview

This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these cookies, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are as essential for the working of basic functionalities of the website. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. These cookies will be stored in your browser only with your consent. You also have the option to opt-out of these cookies. But opting out of some of these cookies may have an effect on your browsing experience.

Privacy Overview

This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these cookies, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are as essential for the working of basic functionalities of the website. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. These cookies will be stored in your browser only with your consent. You also have the option to opt-out of these cookies. But opting out of some of these cookies may have an effect on your browsing experience.

Necessari Sempre abilitato

Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. This category only includes cookies that ensures basic functionalities and security features of the website. These cookies do not store any personal information.

Non necessario

Any cookies that may not be particularly necessary for the website to function and is used specifically to collect user personal data via analytics, ads, other embedded contents are termed as non-necessary cookies. It is mandatory to procure user consent prior to running these cookies on your website.