Di origini taorminesi ma da tempo vivente a Firenze, Elena Sofia Trimarchi è un’attivista transgender molto conosciuta sui social per i post ironici e talora caustici dedicati ai temi politici, sociali, culturali nonché, ovviamente, a quelli del mondo Lgbti. Il 24 luglio è stata pubblicata su L’Espresso una lettera aperta che, cofirmata con Sabrina Ancarola e recante il titolo Noi transessuali, uccise due volte, prendeva spunto dalla reazione esultante d’un giovane cagliaritano all’uccisione a martellate d’una donna trans.
Nella giornata d’ieri Elena è stata indondata «da messaggi – come lei stessa ha scritto sul suo profilo fb – degli amici di questo signore. Il più carino dice: Muori». Per saperne di più l’abbiamo raggiunta telefonicamente.
Elena, hai ricevuto nelle ultime ore insulti e messaggi di morte sui social. Perché?
Mi sono accorta degli insulti e dell’ augurio di morte perché sono andata a guardare su Facebook i messaggi con filtri. Cosa che ogni tanto faccio. Perché tutto ciò? Ho una sola spiegazione: la lettera che io e Sabrina abbiamo scritto al direttore de L’ Espresso sulla presenza massiccia di transfobia sui social.
C’è secondo te un legame tra l’uomo sardo che inneggiava a uccidere le persone trans e la tua lettera aperta?
Nessun legame col tipo sardo – scusa, ma chiamarlo uomo mi pare troppo, perché offenderei la categoria degli uomini – se non la mia leggerezza nel postargli l’articolo in bacheca augurandogli di imparare qualcosa dallo stesso. D’ altronde lui si diceva orgoglioso di essere finito sui giornali. Però l’ha rimosso.
Un certo Luca Zanet ha poi pubblicato una tua foto su un gruppo Fb chiamato 69 sfumature di sesso. Che cosa è succeso di preciso?
Zanet – che credo sia la stessa persona o un amico – ha rubato una mia foto pubblica e l’ ha postata nel gruppo 69 sfumature di sesso con questa introduzione: Salve….. Sono entrato a far parte di questo gruppo da poco tempo ed è giunto il momento che anche io pubblichi una fotografia….Vi presento mia moglie Giorgia. Ditemi cosa ne pensate di lei, accetto critiche. Buona serata a tutti.
Ho avuto un calo di pressione e ho dovuto far venire il medico a casa. Sono stata davvero male.
Intendi denunciare tali persone?
Sì, stavolta denuncio dal primo all’ ultimo. Credo che essere stata la prima donna transgender candidata al Comune di Firenze, la città di Renzi, abbia fatto di me, nel suo piccolo, un personaggio pubblico. Il danno di immagine è enorme
Pensi che la tua vicenda lanci un allarme?
Certo. Si tratta di un allarme lanciato da tempo e da persone molto più autorevoli di me. Facebook censura una vignetta ma non chiude, ad esempio, pagine inneggianti al Duce. Comunque dopo ieri io non so più se rimanere su Facebook o meno.